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L'età della terra
I metodi di datazione assoluta ci consentono di affermare che le rocce
più antiche della crosta terrestre conosciute sino ad oggi si sono
formate circa 4,6 Miliardi di anni fa, e che le più antiche forme di
vita documentate risalgono a circa 3,5 Miliardi di anni fa. Nel corso
dell’evoluzione della Terra anche gli ambienti naturali hanno subito
mutamenti indotti dall’attività vulcanica, dall’impatto di meteoriti e
da cambiamenti climatici, a volte con effetti catastrofici per gli
esseri viventi.
Queste informazioni, ottenute grazie all’analisi delle rocce, dei
minerali e dei fossili permettono ai geologi di ricostruire la lunga
storia della Terra, riferendola ad una scala dei tempi geologici (o scala geocronologica),
una specie di calendario degli avvenimenti accaduti nel lontano
passato. La suddivisione della scala è di tipo gerarchico: vengono
distinte unità geocronologiche del primo ordine, le ere, ciascuna delle
quali viene a sua volta ripartita in ulteriori unità, periodi e tempi,
questi ultimi espressi in milioni di anni (Ma). Tutte le ere
geologiche sono caratterizzate dal succedersi di grandi fatti naturali
e avvenimenti fisici riconoscibili sulla base di osservazioni
effettuabili sulla superficie terrestre. I loro limiti temporali,
inferiori e superiori, sono stati definiti prendendo in considerazione
taluni eventi fondamentali che hanno caratterizzato in maniera
ubiquitaria lo svolgersi della storia evolutiva degli organismi animali
e subordinatamente vegetali dei quali è disponibile una documentazione
paleontologica sufficiente. La determinazione del tempo in geologia,
oltre che con la scala dei tempi relativi definiti dall’evoluzione
degli organismi, può essere effettuata in maniera assoluta utilizzando
la proprietà di alcuni isotopi radioattivi naturali di dimezzarsi in
quantità, in un tempo prefissato.
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