Sistema Museale di Ateneo

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Biliographia

Lelio Bassi Introduzione in Mostra bibliografica dei musicisti cremonesi. Catalogo storico-critico degli autori e catalogo bibliografico Cremona, Biblioteca Governativa e Libreria Civica, 1951 (Annali della Biblioteca Governativa e Libreria Civica di Cremona, vol.II 1949).

Gianfranco Cattagni Da Pietro Anelli a Luigi Nazzari in «Cremona produce» 1991/1-2-3 , 1992/1-2.

Giulio Cattin e Francesco Facchin Strumenti musicali in Giotto e il suo tempo. Catalogo della mostra (Padova 25 novembre 2000-29 aprile 2001), Milano, Motta, 2000, pp.426-429.

Francesco Facchin Strumenti musicali in Padova carrarese. Catalogo della mostra (Padova 16 aprile-31 luglio 2011), Venezia, Marsilio, 2011, pp. 190-191.

Laura Mauri Vigevani La collezione di strumenti musicali della Facoltà di Musicologia in «Annali di Storia delle Università» VII (2003), pp. XIV-XVI.

Laura Mauri Vigevani La collezione di strumenti musicali della Facoltà di Musicologia in Musei e collezioni dell’Università di Pavia a cura di Fabio Bevilacqua, Lidia Falomo e Carla Garbarino, Milano, Hoepli, 2004, pp. 100-106.

Maria Maddalena Schito Catalogo della collezione di rulli per pianola della Scuola di Paleografia e Filologia Musicale, tesi di laurea in Musicologia, Cremona a.a. 1995/1996.

 

 

Come si è formata la collezione

Tra gli insegnamenti della Facoltà di Musicologia non rientra la pratica musicale, ma ai fini della didattica musicologica ogni aula è dotata di pianoforte. Oltre a questi, tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento per iniziativa di Raffaello Monterosso, direttore della Scuola di Paleografia e Filologia Musicale, furono comperati alcuni strumenti di notevole valore storico e artistico: l’organo positivo Gaetano Aveta (Napoli, 1833); due antichi pianoforti rettangolari, il Longman and Broderip (Londra, ultimo quarto del Settecento) e il Blüthner (Lipsia, 1853); l’armonium Aeolian 1250 (fine Ottocento). Gli strumenti di un certo interesse erano spesso segnalati da Luigi Nazzari, accordatore delle tastiere in uso della Scuola (poi Facoltà) che negli ultimi trent’anni del Novecento era stato anche costruttore di pianoforti. Dopo la chiusura della ditta cremonese Anelli, presso la quale lavorò per oltre mezzo secolo, il Nazari mise a frutto la sua preziosa esperienza ideando un modello di pianoforte verticale e curandone con competente passione ogni fase di lavorazione. L’ARP (Artigiani Riuniti Pianoforti) produsse a Cremona circa cinquecento strumenti, di apprezzata sonorità dovuta alla scelta dei materiali e allo studio delle misure; uno è nella collezione della Facoltà.

Un ruolo determinante spetta alle donazioni. Alla fine degli anni Settanta il lascito Boschetto portò anche il pianoforte a gran coda Grotrian-Steinweg (Braunshcweig, 1912). Negli anni Novanta furono donate una collezione dI rulli per autopiano e cartone per organo (che andò ad incrementare la raccolta già assemblata da Raffaello Monterosso) e la collezione Pellini (più di sessanta copie di strumenti musicali medievali, rinascimentali e barocchi). Alcuni strumenti della collezione Pellini sono stati esposti a importanti mostre, come quelle padovane dedicate a Giotto, Petrarca e Guariento .

Dalla Scuola Primaria Capra Plasio (Cremona) sono stati lasciati i cinque armonium che nella prima metà del Novecento erano utilizzati nelle classi per l’insegnamento della musica.

L'ingegner Bruno Borca (Milano) donò nel 2005 un pianoforte verticale Clement (Bolzano) e nel 2009 un pianoforte verticale Bechstein (1961) e un'ocarina.

La Fondazione della Banca Popolare di Cremona ha concesso in perpetuo comodato gratuito un cembalo di modello italiano costruito da William Horn (2005).

 


 

 

 

 

 

 

 


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